Skip to main content

Maratona di Boston: l'intervista a Gino Venturelli

Tratto da SassuoloOggi
Autore: Alfonso Scibona
E’ la maratona più antica con i suoi 115 anni di storia. Fino a 2 anni fa si poteva partecipare solo grazie ad un tempo minimo (nella stagione precedente). Da due anni è aperta a tutti, costa di più il pettorale (80-120 dollari) ed è a numero chiuso.

Come è stato ampiamente pubblicato, non ha però un percorso omologato ed anche il vincitore 2011, che ha battuto il record mondiale, non ha potuto gioire più di tanto. Da Sassuolo (Gino Venturelli e Andrea Biagini) e Pavullo (Rolando Miranda), tutti tesserati per il gruppo podistico “Guglia”, hanno vissuto un’avventura unica(il risultato lo abbiamo pubblicato in diretta l’altra sera). “Quando abbiamo preso il via – dice Venturelli – abbiamo subito respirato la storia, con il pubblico a destra e sinistra per tutto il percorso. Si corre, tra l’altro, in occasione della festa “Patriot’s day”, sempre al lunedì, che ricorda l’arrivo dei padri pellegrini e si celebra solo nei 5 stati del New England. Al 20° chilometro, poi, si passa davanti al Wellnsey college, un istituto femminile, dove per un chilometri ci sono ragazze ed insegnanti coi cartelli “kiss me” e ci si deve fermare a baciare una di esse. Quest’anno il numero è arrivato a 30 mila presenti, con circa il 90% arrivato al traguardo. E, come disse una volta Orlando Pizzolato, che ha vinto questa maratona, “chi non partecipa una volta nella vita a questa maratona non è un vero maratoneta”. Tra il 30° e 35° c’è una famosa salita, ribattezzata “heart break hill”, letteralmente “spaccacuori”, che opera una vera e propria selezione verso la fine, dove tanti cominciano a frenare. Guai fermarsi a fare i propri bisogni lungo il percorso: multa certa”. Alla fine si è trattato della maratona più veloce della storia, anche se il record mondiale non sarà mai omologato. “Beh – conclude Gino – vorrà dire che noi della Guglia, comunque, abbiamo partecipato alla maratona più veloce della storia fino ad oggi”.